Camere di commercio, fusione Venezia-Rovigo

Comincia dal Veneto la razionalizzazione degli enti camerali italiani: è stata sancita ieri la fusione fra le Camere di commercio di Venezia e Rovigo, con la nascita della nuova Camera di commercio Delta Lagunare. Il primo consiglio del nuovo ente si è tentuo lunedì 20 luglio 2015 e ha visto l’elezione per acclamazione del presidente Giuseppe Fedalto, già presidente uscente dell’ente veneziano.

Venezia-Rovigo è la sesta Camera di commercio in Italia

Giuseppe Fedalto

Giuseppe Fedalto

La nuova Camera di Commercio di Venezia e di Rovigo Delta Lagunare conta 132.000 imprese iscritte, 152 dipendenti e una superficie territoriale di 4 mila 292 km. Numeri che la rendono la più grande realtà camerale del Veneto e la sesta in Italia. L’ente rappresenta il 22,2% delle imprese regionali.

Al primo consiglio dell’ente erano presenti il sottosegretario all’Economia e Finanze Pier Paolo Baretta che ha portato i saluti e gli auguri da parte del Governo, e il presidente di Unioncamere del Veneto Fernando Zilio. «L’insediamento del Consiglio della nuova Camera di commercio rappresenta la prima tessera della nuova geografia del sistema camerale italiano – commenta il presidente di Unioncamere nazionale, Ivan Lo Bello – Segna il primo concreto passo di un processo, in corso ormai da tempo, che condurrà alla creazione di strutture più robuste, realtà ancora più efficienti ed innovative che meglio potranno rispondere ai bisogni dei territori e delle imprese del nostro Paese».

Si prepara la fusione fra Treviso e Belluno

Sono già 25 le realtà camerali il cui iter di accorpamento è in avanzata fase di realizzazione. Undici le nuove Camere che nasceranno nei prossimi mesi. In Veneto si prospetta la fusione fra le Camere di Treviso e di Belluno. Nel resto d’Italia sono già deliberati gli accorpamenti di Biella-Vercelli, Imperia-La Spezia-Savona, Trieste-Gorizia, Grosseto-Livorno, Chieti-Pescara, Campobasso-Isernia, Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, Palermo-Enna, Agrigento-Caltanissetta-Trapani.

Giulio Todescan

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