Ecoreati, Veneto nona regione in italia
I dati del Rapporto Ecomafia 2015 di Legambiente, presentati oggi, mostrano la situazione dell’illegalità relativa all’ambiente. Nella classifica delle regioni che registrano il maggior numero di infrazioni accertate, il Veneto si piazza al nono posto (con il 3,3% sul totale nazionale), salendo di una posizione rispetto al rapporto 2014 e scavalcando la Lombardia (al 3,2%).
Il rapporto, relativo al 2014, conta 965 infrazioni accertate in Veneto da forze dell’ordine, Capitanerie di porto e polizie provinciali; le denunce sono state 1.048, 3 gli arresti e 302 i sequestri. Il Veneto si posiziona, fra le regioni del Nord, seconda solamente alla Liguria, che all’ottavo posto della classifica è la prima regione settentrionale. I numeri regione per regione si possono confrontare sul sito No Ecomafia.
A livello nazionale, il 2014 si è chiuso con un bilancio pesante: 29.293 reati accertati, circa 80 al giorno, poco meno di 4 ogni ora, per un fatturato criminale delle ecomafie che è cresciuto di 7 miliardi rispetto all’anno precedente raggiungendo la ragguardevole cifra di 22 miliardi, cui ha contribuito in maniera eclatante il settore dell’agroalimentare, con un fatturato che ha superato i 4,3 miliardi di euro. Nota positiva, dal 22 maggio il Codice Penale contempla specifici delitti contro l’ambiente, dopo l’approvazione della legge 68 da parte del Parlamento.
Ciclo dei rifiuti, a Venezia picco di reati
Venezia è la prima provincia in Veneto per illegalità nel ciclo dei rifiuti nel 2014: 89 infrazioni accertate (l’1,2% del totale nazionale), 152 denunce, 2 arresti e 78 sequestri. Seguono Treviso, Vicenza e Verona. Stabili a fondo classifica le province di Rovigo, Padova e Belluno.
Infrazioni nel ciclo del cemento, Vicenza al “top”
Vicenza è invece la provincia dove, sempre secondo il Rapporto Ecomafia 2015 di Legambiente, si è concentrato il maggior numero di infrazioni legate al ciclo del cemento: sono state 55, nel 2014, pari all’1% del totale nazionale in questo settore, con 98 denunce, 2 sequestri, nessun arresto. Al secondo posto c’è Venezia, molto distanziata con 29 infrazioni accertate, poi Belluno e Treviso. Numeri molto bassi, infine, per le province di Rovigo e Padova.
Giulio Todescan