Turismo veneto, un business per 18mila aziende
18mila imprese e 92mila addetti, che salgono rispettivamente a 44mila e 218mila, per un peso del 13% e dell’11% sul totale di aziende e lavoratori, se si considerano gli effetti sull’indotto. Sono i numeri dell’industria turistica veneta, presentati il 31 marzo a Venezia nel corso del convegno Il lavoro nel turismo: ruolo e peso in Italia e in Veneto e frutto di una ricerca promossa da EBIT Veneto.
I numeri del turismo in Veneto
In Veneto si contano 92.483 addetti e circa 18.616 imprese, in Italia 984.290 addetti e 224.354 imprese. In termini di percentuale sul totale di lavoratori e aziende, i valori evidenziano che il comparto turistico rappresenta il 5,6% degli addetti e il 4,65% delle imprese in Veneto, il 5,9% degli addetti e il 5% delle imprese in Italia.
Le proiezioni sul biennio 2012-2014 indicano un lieve calo del numero di lavoratori e imprese. La riduzione più consistente si ha avuta tra il 2012 e il 2013 (per numero di addetti -2,7% in Veneto, -1,66% in Italia), mente tra il 2013 e il 2014 si è verificata una crescita (per numero di addetti +1,64% in Veneto, +1,26 in Italia) e un parziale recupero: rispetto ai dati consuntivi del 2012, pertanto, le stime sul 2014 parlano di 90.946 addetti e 18.307 imprese in Veneto, 971.769 addetti e 221.500 aziende in Italia.
La ricerca valuta inoltre gli effetti indiretti ed indotti generati dall’industria turistica. Applicando il moltiplicatore di 2,36 proposto dal World Travel & Tourism Council per l’Italia, emerge un peso complessivo dell’industria turistica veneta del 13,15% per le imprese, del 10,97% per gli addetti. In Italia le percentuali raggiunge, rispettivamente, il 14% e l’11,9%. In valori assoluti si tratta di 220.000 addetti e 44.000 in Veneto, di oltre 2,3 milioni di addetti e di oltre mezzo milione di imprese attive (529.475) in Italia.
Antonello dé Medici, Presidente Federturismo Veneto, ha dichiarato: «Il turismo è uno degli asset primari per l’economia del Veneto e dell’Italia, una vera e propria industria che include un insieme ricco e variegato di attività produttive. Purtroppo è stato spesso inquadrato come una serie disarticolata di mestieri e piccole attività autonome, e a supporto di un comportamento di svago come la vacanza, un approccio che in molti casi ha prodotto scelte politiche miopi. Il merito della ricerca di EBIT, pertanto, è quello di aver restituito un quadro realistico del comparto, a partire dal quale poter delineare alcune azioni per valorizzare l’industria turistica. Tra queste, una rilettura dei contratti di lavoro nel settore, un cambio di passo nella governance a livello locale e nazionale, un nuovo impegno sul fronte della conoscenza e del capitale umano e la sfida della destagionalizzazione delle attività e delle destinazioni turistiche».
Maurizia Rizzo, Presidente EBIT Veneto, ha osservato: «Il ruolo del turismo attraverso il filtro di lettura del lavoro e dei lavoratori è il terreno di studio scelto da EBIT Veneto per evidenziare l’importanza strategica di questo comparto per lo sviluppo dell’economia regionale e nazionale. Il peso dei dati della ricerca confermano la nostra convinzione circa la necessità di valorizzare il comparto in un ottica di sistema, anche promuovendo il suo legame con altri settori, come la cultura, a supporto delle tradizionali produzioni manifatturiere e dell’agrofood. Un impegno che come EBIT Veneto portiamo avanti attraverso qualificate attività di formazione, con l’obiettivo di diffondere le nuove tendenze del comparto e offrire nuovi spunti creativi per permettere a lavoratori ed aziende di essere sempre più competitivi sul mercato».