Risparmio energetico: vale 1 miliardo per le famiglie venete
“Una cifra di poco superiore al miliardo di euro corrisponde quasi all’ammontare complessivo di risorse ‘libere’ del bilancio della Regione del Veneto, cioè di quelle risorse che non sono vincolate alla spesa sanitaria. E un miliardo di euro è anche il risparmio stimabile conseguibile dalla nostra regione, adottando, in ambito familiare, le buone pratiche in materia di risparmio energetico. Stiamo parlando, quindi, di un’azione che, semplicemente attraverso comportamenti virtuosi, garantirebbe uno straordinario beneficio alla nostra collettività, non solo sul piano economico, ma anche migliorando la qualità dell’ambiente”.
Lo ha detto l’assessore regionale ai lavori pubblici e all’energia, Massimo Giorgetti, in occasione del convegno “Energie per il Veneto, verso un futuro smart”, svoltosi oggi al Centro Marani di Verona e organizzato nell’ambito degli “Energy Days”, la manifestazione promossa dalla Comunità europea e dedicata all’energia sostenibile.
Se per una famiglia del nord Italia la spesa energetica (elettrica e termica) si aggira mediamente attorno ai 2500/2700 euro in un anno, le oltre due milioni di famiglie venete sommano complessivamente una spesa stimabile tra i 5 e 5,5 miliardi di euro all’anno. Attuando una serie di buone pratiche (ad esempio, l’installazione di valvole termostatiche, la riduzione di un grado della temperatura in inverno, la corretta manutenzione della caldaia, ecc.), è possibile stimare un risparmio per ogni famiglia del 20%, pari a 540 euro all’anno, che moltiplicato per i due milioni di famiglie venete, porta a un risparmio complessivo di oltre 1 miliardo di euro.
“Per questo la Regione – ha spiegato Giorgetti – sta svolgendo un’ampia ed efficace campagna informativa su questi temi, perché attraverso il risparmio e l’efficienza energetica, oltre all’utilizzo di fonti rinnovabili, si genera un’economia vera che non ha bisogno di incentivi. Così si acquisiscono concretamente risorse utili, che le famiglie, le aziende e le pubbliche amministrazioni possono reinvestire per altri bisogni e finalità”.