Veneto: ammortizzatori sociali prorogati fino al 31 marzo 2014

La Commissione Regionale di Concertazione tra le Parti Sociali (CRCPS), riunitasi in seduta straordinaria a Venezia, ha siglato un accordo “ponte” che proroga fino al 31 marzo 2014 le disposizioni contenute nell’accordo quadro 2013 sull’assegnazione finanziaria per gli ammortizzatori sociali.

«Prosegue il nostro impegno nel contrastare la crisi economica – sostiene l’assessore al lavoro della Regione del Veneto, Elena Donazzan – che continua a coinvolgere tutti i settori produttivi e tutte le aree del territorio regionale e che si è acuita in questi ultimi mesi anche a causa della incertezza e dei continui cambi di direzione nelle scelte del Governo, sia per quanto riguarda le modalità della gestione degli ammortizzatori, sia per quanto concerne la copertura finanziaria, ma anche a causa della mancanza di una politica di sostegno delle imprese italiane».

Con la proroga del suddetto accordo, in attesa di nuove regole gestionali, che verranno dettate alle Regioni con decreto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, le imprese potranno richiedere così un periodo di cassa integrazione per i propri lavoratori con inizio nell’anno 2014 e con durata massima di 3 mesi e, comunque, non oltre il 31 marzo 2014.

«È un accordo “ponte” obbligato – spiega Donazzan – alla luce della disposizione inviata dal Ministero con la quale si chiede alle Regioni di utilizzare le risorse ancora a disposizione, ignorando però che queste sono già esaurite nella maggior parte dei casi. Va detto con chiarezza, quindi, che l’accordo non garantisce l’approdo sull’altra sponda, soprattutto per la mancanza di risorse rese disponibili dal Governo».

Se entro il 31 marzo prossimo non ci saranno novità da Roma, l’accordo si intenderà prorogato fino al 30 giugno 2014. In ogni caso, l’assessore Donazzan e le parti sociali e datoriali si sono impegnate a ritrovarsi per una verifica della situazione entro il 15 marzo 2014.

«La CRCPS ha espresso in una nota l’auspicio che il Ministero muti i propri orientamenti – conclude Donazzan –, visto che le Regioni italiane hanno dato parere contrario al decreto interministeriale sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga. Se ciò non avvenisse, verrebbero vanificati gli sforzi fatti in questi anni per migliorare il sistema dell’autorizzazione e gestione delle procedure, sistema che in Veneto ha dimostrato la propria efficacia, condivisa anche dalle Parti Sociali».

A fine settembre sono state 1.423 le crisi aziendali aperte che hanno portato alla richiesta di ammortizzatori sociali nel 2013, mentre nel 2012 si erano fermate a 1.009; i lavoratori coinvolti, invece, sono stati 31.397 nel 2013 contro i 24.050 del 2012.

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