Lavoro: ecco le professioni più richieste in Veneto
Poco più di 20mila nuovi posti di lavoro in Veneto nel primo trimestre 2013. I contratti da dipendente continuano a rappresentare la maggioranza, con il 64% del totale. Saranno i servizi ad assorbire la maggior parte della forza lavoro dipendente: 3 lavoratori su cinque andranno a ricoprire incarichi in questo comparto, con una particolare rilevanza dei settori del turismo e della ristorazione. Nell’industria, il comparto che concentrerà la parte più significativa delle assunzioni è quello della metalmeccanica: 1360 unità, il 10% del totale regionale. Sono questi i principali risultati del rapporto Excelsior sui programmi occupazionali delle imprese rilevati da Unioncamere.
Oltre 13mila nuove assunzioni di dipendenti in Veneto
In Veneto, i contratti di lavoro attivati nel trimestre potranno raggiungere le 20.400 unità. Come accade a livello nazionale, la maggior parte di essi riguarderà assunzioni di personale dipendente (oltre 13.000 unità, il 64% del totale). A questi si aggiungeranno poi circa 3.200 contratti in somministrazione (i cosiddetti “interinali”), pari al 16% del totale, circa 2.250 contratti di collaborazione a progetto (l’11%) e 1.900 contratti relativi ad altre modalità di lavoro indipendente (il 9%).
Ecco quello che rivela il rapporto Excelsior sulle assunzioni di lavoratori dipendenti in regione nel primo trimestre 2013:
- saranno circa 13.080 unità, pari al 64% di tutte le opportunità di lavoro previste nella regione;
- si concentreranno per il 64% nel settore dei servizi e per il 52% nelle imprese con meno di 50 dipendenti;
- nel 64% dei casi saranno rivolte a candidati in possesso di un’esperienza lavorativa nella professione o almeno nello stesso settore;
- per una quota pari al 27% interesseranno giovani con meno di 30 anni;
- in 14 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati.
Negativo il saldo tra entrate e uscite dal mondo del lavoro
È di segno negativo la variazione occupazionale attesa nel primo trimestre in Veneto: alle circa 20.400 entrate di lavoratori, sia subordinati sia autonomi, si contrappongono circa 22.400 uscite (dovute a scadenza di contratti, pensionamento o altri motivi), da cui deriva un saldo negativo pari a circa 2.000 unità. La componente penalizzata è quella del lavoro dipendente, per la quale si prevedono, nell’arco del trimestre, 13.080 assunzioni e 21.050 uscite, vale a dire quasi 8.000 posti di lavoro in meno.
Considerando tutte le modalità contrattuali nel loro insieme, Vicenza è l’unica provincia veneta che fa registrare un saldo positivo. In tutte le altre aree si prevedono variazioni occupazionali negative, che oscillano da -70 unità a Treviso alle -900 di Padova.
Assunzioni nei servizi e nella metalmeccanica
Il 64% circa delle 13.080 assunzioni programmate in Veneto nel 1° trimestre del 2013 si concentrerà nei servizi, circa 7 punti in meno rispetto al trimestre precedente. Aumenta quindi il peso dell’industria (costruzioni comprese), che non supererà il 36% del totale. Tra i servizi, prevalgono nettamente le attività del turismo e della ristorazione, con 2.370 assunzioni previste (il 18% del totale regionale). Saranno invece contenute le assunzioni nelle imprese dei servizi operativi (810 assunzioni, il 6% del totale). Nell’industria, il comparto che concentrerà la parte più significativa delle assunzioni è quello della metalmeccanica: 1360 unità, il 10% del totale regionale.
Le professioni più richieste: cuochi e camerieri, specialisti del marketing, operai metalmeccanici
Guardando, più in dettaglio, alle singole figure professionali, si rileva che le cinque più richieste concentrano poco più del 40% delle assunzioni totali previste in Veneto. Fra queste, spiccano i cuochi, camerieri e professioni simili, con 1.790 assunzioni previste. Fra le principali professioni, la richiesta di esperienza lavorativa specifica sarà molto frequente anche per gli specialisti e tecnici del marketing, delle vendite e della distribuzione, interessando circa tre quarti dei candidati. Queste figure risultano inoltre piuttosto difficili da reperire: problemi di reclutamento sono attesi per il 38% delle assunzioni. Anche per gli operai metalmeccanici ed elettromeccanici i problemi di reperimento sono piuttosto frequenti (24% delle assunzioni). Fra i diversi settori, le difficoltà di reperimento risultano particolarmente marcate nelle industrie del legno e del mobile, dove quasi il 30% delle figure risulta difficile da reperire; sono invece poco frequenti nei servizi operativi, nelle industrie del sistema moda e nelle costruzioni.