La ricerca in Veneto? Buona, ma non ottima

La ricerca scientifica prodotta in Veneto? Secondo le imprese della regione è di elevata qualità ma non al punto da valerle l’eccellenza rispetto al resto d’Italia come invece accade rispetto alla qualità dei servizi sanitari e alla pubblica amministrazioneLa stragrande maggioranza del sistema produttivo veneto tuttavia pensa che senza investimenti in ricerca il Paese è condannato al declino. Rispetto al resto d’Italia il tessuto imprenditoriale veneto non vede nell’innovazione tecnologica una minaccia rispetto a stili di vita e valori della società.

I settori di ricerca più noti alle aziende venete? Medicina, farmacia, agraria e chimica; la dimestichezza con l’universo dell’informatica è invece ancora ai primi passi. Scarsa, inoltre, la propensione a visitare mostre e musei (28,2%) mentre il mezzo di informazione locale più diffuso per quanto riguarda la ricerca, resta la TV (63,7%) seguito da Internet (62,2%). Sono questi alcuni degli esiti dell’indagine condotta su un campione di 557 aziende venete nell’ambito del progetto “Comunicare la ricerca. Ca’ Foscari tra media e opinione pubblica” realizzato dall’ateneo in partnership con Observa Science in Society e la collaborazione di Unioncamere Veneto.

Lo studio ha previsto inoltre un’ampia serie di interviste a testimoni privilegiati attivi nel settore della ricerca e della comunicazione della scienza. Da queste sono emerse, tra l’altro, la necessità di sviluppare e valorizzare competenze interne ed esterne per la comunicazione della ricerca e l’importanza del coinvolgimento personale dei ricercatori: la dimensione concreta e “umana” delle loro biografie, soprattutto in certi casi, può rafforzare concretezza, credibilità e appeal della comunicazione della ricerca.

Per il rettore di Ca’ Foscari Carlo Carraro «avvicinare le imprese e l’università, superando antiche incomprensioni o difficoltà e puntando su obiettivi comuni che consentano di trasformare la ricerca scientifica in un motore di sviluppo per il territorio è una missione centrale nelle politiche universitarie odierne. Ca’ Foscari, ateneo naturalmente proiettato su un territorio fertile di attività economiche, ha fatto grandi sforzi in questa direzione. I dati raccolti in questa indagine ne sono conforto: emergono chiaramente le grandi potenzialità del nostro ateneo rispetto al suo territorio, ma anche la necessità di formulare nuovi linguaggi e di aprire nuovi canali di comunicazione tra università e aziende».

L’indagine prevedeva infatti una sezione specificatamente dedicata alla conoscenza e valutazione delle attività di ricerca dell’Università Ca’ Foscari: il 55,5% delle aziende interpellate dichiara di conoscere le attività di ricerca dell’ateneo soprattutto attraverso quotidiani e periodici locali; tra coloro che conoscono Ca’ Foscari, il 24% ha visitato una mostra d’arte o ha assistito ad uno spettacolo cinematografico o teatrale organizzato dall’Ateneo; il 19% ha partecipato a un incontro per la presentazione delle attività di ricerca.

Sul sito di Ca’ Foscari è possibile scaricare i file del survey e dell’indagine qualitativa “Comunicare la Ricerca. Ca’ Foscari tra media e opinione pubblica”.

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