Olimpiadi 2026, Malagò lancia la candidatura a tre

Olimpiadi 2026, Giovanni Malagò spariglia e lancia la candidatura a tre: Cortina, Milano e Torino. Nessuno fuori. Ma anche nessuno in prima fila: il “brand” unificante sarebbe semplicemente: “Italia”. La decisione dovrebbe essere ufficializzata dal consiglio nazionale del Coni da tempo convocato per oggi 1 agosto. Ma intanto nella serata del 31 luglio il presidente del Coni svela la sua ricetta che prende in contropiede un po’ tutti: riprendendo l’indicazione arrivata dalla commissione tecnica di valutazione guidata da Carlo Mornati, parla di «possibilità di una candidatura congiunta con le tre città per far sì che ci sia una vera candidatura del paese, una candidatura italiana. Una novità assoluta nella storia del processo delle candidature».

Novità che ha già ottenuto il semaforo verde, dice Malagò: «È stato ottenuta dal Cio la possibilità di avere un riscontro di pari dignità da parte delle tre città». Il progetto ha l’assenso di due delle tre città coinvolte: Cortina e Milano. Torino è ancora in forse: «Disponibili se lo decide il governo» dice la sindaca Chiara Appendino.

Dal fronte di Cortina, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia invece conferma: «Siamo in linea con la proposta di candidatura unitaria avanzata dal Coni e dal Presidente Malagò. Chiediamo di fare presto e che ci siano precise garanzie per tutti coloro che vogliono essere della partita. Occorre pieno sostegno e unitarietà sul piano organizzativo, ma anche da parte di tutte le aree interessate. La candidatura unitaria deve esserlo anche per quanto riguarda il consenso dei territori».

Ma proprio a proposito di territori, è probabile che una soluzione a tre cambierebbe la geografia immaginata inizialmente da Zaia per la candidatura di Cortina d’Ampezzo, che avrebbe unito sotto il cappello delle Dolomiti anche impianti delle province autonome di Trento e Bolzano. Se Milano e soprattutto Torino saranno della partita, difficilmente questi potranno rientrare nella partita.

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