Turatti e Ez Lab lanciano la blockchain nelle macchine alimentari

La blockchain entra nella linea di produzione dell’alimentare, certificando tutti i passaggi e le fasi di lavorazione, dal campo allo scaffale del supermercato. Protagonisti di questo esempio di “open innovation”, presentata in anteprima negli Usa, sono un’azienda meccanica, il gruppo Turatti di Cavarzere (Venezia) che produce macchine per l’industria alimentare, e una startup, la padovana Ez Lab. La loro alleanza ha fruttato un macchinario per la lavorazione degli alimenti conforme alla tecnologia blockchain. Una novità mostrata per la prima volta alla fiera United Fresh a Chicago e il Forbes AgTech a Salinas (la “Davos” della agroindustria​). E d’altra parte le due aziende venete sono da tempo con un piede oltre l’Atlantico, proprio a Salinas, non lontano dalla Silicon Valley: lì ha sede lo stabilimento Turatti North America, e sempre lì lo scorso anno la startup padovana ha partecipato a un programma di accelerazione di cinque mesi promosso da Thrive, il più grande acceleratore mondiale nell’ambito dell’agrifood.

Grazie alla blockchain i dati vengono automaticamente codificati su un registro immodificabile e possono essere controllati in ogni momento. Così un’azienda che adotta il macchinario di Turatti può offrire al mercato una garanzia nuova in termini di sicurezza alimentare, che può essere esibita come elemento di garanzia e prova in caso di eventuali contestazioni relative alla sicurezza del prodotto.

«Il tema della sicurezza alimentare – spiega Massimo Morbiato, founder Ez Lab – sta diventando centrale, i consumatori sono giustamente sempre più attenti a questo aspetto, chiedono garanzie, pesano le loro scelte d’acquisto. L’applicazione della tecnologia blockchain alle soluzioni di processo della Turatti si può integrare efficacemente anche con AgriOpenData, la nostra piattaforma per la tracciabilità della filiera che consente ai consumatori di conoscere tutti i passaggi dal campo allo scaffale del supermercato».

Alessandro Turatti, presidente e CEO di Turatti North America, aggiunge: «L’innovazione è nel Dna del nostro gruppo dallo sviluppo dell’idea iniziale alla macchina o al software finale. Con un piede nei campi di Salinas (“l’insalatiera degli Stati Uniti”) e un altro ben piantato nella Silicon Valley (la capitale mondiale dell’innovazione), abbiamo nuovamente rivoluzionato il food processing. Con Ez Lab ed attraverso la piattaforma Thrive AgTech, della quale siamo finanziatori e partner con Yamaha, Cisco, Wells Fargo, tanto per citare alcuni dei nomi più noti, abbiamo creato una soluzione nel nome della sicurezza alimentare, dell’efficienza e della filiera ‘Farm to Fork’».

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