Pfas, sit in dei sindacati alla Miteni di Trissino: «Preoccupati per la salute»
Mentre la commissione regionale d’inchiesta sull’inquinamento Pfas conclude i lavori e sulla base di una poderosa relazione tecnica, che evidenzia rischi per la salute di 300 mila cittadini e 130 lavoratori Miteni esposti, questi ultimi si fanno sentire. La mattina del 20 luglio le Rsu dell’azienda chimica di Trissino (Vicenza) hanno tenuto un sit in di fronte all’ingresso della fabbrica accusata di aver diffuso per anni nelle falde le sostanze perfluoroalchiliche Pfas e GenX, considerate dagli studiosi “interferenti endocrini”.
Con i delegati Cgil Cisl e Uil c’era anche il segretario generale della Cgil di Vicenza Giampaolo Zanni: «Quella di oggi – spiega – è una iniziativa dei lavoratori per far emergere la situazione che stanno vivendo. Diverse le loro preoccupazioni che noi del sindacato unitariamente rilanciamo. Sono preoccupati per la loro salute, sono preoccupati per la situazione lavorativa attuale, che ha ricadute sulle retribuzioni a causa della messa in concordato preventivo della Miteni. E sono preoccupati per il loro futuro in caso di provvedimenti “gravi” verso l’azienda».
«Ricordo – aggiunge Zanni – che ad oggi nel nostro Paese non esistono più ammortizzatori sociali in grado eventualmente di “accompagnare” questi lavoratori verso un’altra collocazione. La Cgil in particolare oltre a rappresentare queste preoccupazioni dei lavoratori, ha assolutamente la necessità di rappresentare le istanze dei cittadini. Io stesso abito in questa zona, ho figli e sono preoccupato di possibili risvolti negativi sulla salute nostra e delle future generazioni».
Diverse le azioni necessarie secondo Zanni: «È necessario capire come intervenire con l’approvvigionamento idrico, anche se si è fatto molto ma tanto c’è ancora da fare. Esiste anche la problematica che riguarda i prodotti della terra e quindi gli alimenti prodotti in questa zona: non abbiamo sicurezze. Più in generale dobbiamo impegnarci a salvaguardare l’ambiente dei territori dell’ovest vicentino, del Basso Padovano e del Basso Veronese».
Renato Volpiana, esponente Rsu della Miteni, esprime il disagio di chi ci lavora: «Se le cose dovessero aggravarsi fino a giungere ad un blocco delle lavorazioni o peggio ancora ad un fermo totale dell’attività – spiega – noi ci rivolgeremo ai Ministri del lavoro, della salute e dell’ambiente perché dalle autorità regionali non abbiamo avuto risposte soddisfacenti. È necessario trovare un equilibrio tra produzione e rispetto dell’ambiente in cui viviamo, come hanno imposto le autorità nazionali e regionali».