Melegatti torna a produrre pandori: stop alla cassa integrazione
Altri 5mila pandori saranno prodotti da Melegatti prima di Natale e venduti allo spaccio aziendale di San Giovanni Lupatoto. Così, una settimana dopo l’annuncio del ritorno alla cassa integrazione per i dipendenti del gruppo dolciario veronese, l’azienda fa marcia indietro. E dà una risposta positiva alla crescente richiesta dei consumatori che hanno messo in moto un tam tam sul web per sostenere l’azienda in crisi acquistando massicciamente i dolci natalizi.
La notizia del ritorno in cassa integrazione era arrivata improvvisa, smorzando gli entusiasmi nati sull’onda della grande risposta alla campagna “Mangia un pandoro, salva il lavoro”, che aveva provocato un boom di vendite e prenotazioni.
L’escamotage
Il blocco della produzione era motivato dal fatto che l’azienda, trovandosi in concordato preventivo e gestita da due commissari Bruno Piazzola e Lorenzo Miollo nominati dal Tribunale di Verona, dal punto di vista legale non poteva vendere a prezzi troppo bassi, per evitare ulteriori perdite di liquidità. Nella grande distribuzione però, a ridosso delle feste natalizie, i prezzi vengono ridotti di molto, al limite della svendita. Inoltre l’impresa ha esaurito i cartoni per imballare i pandori.
Il problema è stato aggirato in questo modo: i pandori verranno venduti nei prossimi giorni solamente nello spaccio aziendale di San Giovanni Lupatoto, e non distribuiti nei supermercati. Saranno quindi prodotti ulteriori 5mila pezzi, imballati con cartoni ammaccati. Allo spaccio aziendale le prenotazioni sono in continua crescita.