Protesta taxisti, la Cgia di Mestre con il fronte anti-Uber
La Cgia di Mestre si schiera con la protesta taxisti che in queste ore sta bloccando il traffico nelle grandi città, a partire da Roma e Milano. La protesta è contro l’emendamento introdotto nella legge “milleproproghe” che, secondo chi scende in piazza, equipara di fatto il noleggio di auto e i tassisti. Aprendo così le porte, è l’accusa, a Uber, la app per il noleggio di auto con conducente.
«Se questa novità legislativa sarà approvata definitivamente – commenta Paolo Zabeo, coordinatore dell’ufficio studi della Cgia – verranno parificate due attività economiche del trasporto urbano che sono nate con specificità e ambiti operativi ben diversi. Oltre al fatto che questa nuova disposizione aprirà le porte al fenomeno Uber che già oggi opera in alcune grandi città del paese, facendo una concorrenza spietata e sleale nei confronti dei taxisti».
Secondo Zabeo «invece di introdurre una novità legislativa che rivoluzionerebbe il settore mettendo in ginocchio molti operatori, il governo farebbe bene ad attivare il tavolo sulla legge delega concordato con i tassisti nel settembre del 2015 che, a distanza di quasi un anno e mezzo, non è stato ancora convocato».