Cav, c'è l'accordo aziendale: più welfare e formazione agli ex casellanti
Siglato l’accordo fra Cav – Concessioni autostradali venete e sindacati: l’integrativo sottoscritto il 4 novembre 2016 dalla presidente Luisa Serato e Fit Cisl, Sla Cisal, Ugl viabilità e logistica, Filt Cgil e Uiltrasporti prevede di implementare il welfare aziendale, un capitolo in cui già l’accordo dell’agosto scorso aveva stabilito che i giorni di congedo parentale non fossero conteggiati nei premi di produttività. Si è deciso di aggiungere a tutti i lavoratori che hanno un Fondo di Previdenza Complementare (in tre tranches una tantum fra 2017 e 2018) 600 euro al premio di produttività che, per fare un esempio, corrisponde già, di base, a 2200 euro per una categoria C. Si è poi concordato di aumentare i buoni pasto di un ulteriore 0,50 euro rispetto all’aumento deciso ad agosto passando così da 6,50 a 8 euro.
C’è poi il capitolo dell’esazione ai caselli autostradali, processo che verrà progressivamente automatizzato. Si è concordato che le economie derivanti dalla ricollocazione del personale consentiranno di predisporre un ritocco all’insù degli stipendi dei lavoratori coinvolti. La novità più rilevante è la scelta di attuare un percorso di formazione per questi lavoratori in modo da aumentarne le competenze e incentivare le motivazioni in vista dei nuovi ruoli professionali cui si accosteranno.
Ecco, in breve, i punti di accordo raggiunti ieri che si sommano a ciò che già ad agosto si configurava come uno degli accordi di contrattazione aziendale più avanzati in Italia e non solo nel campo dei trasporti. Su tutti, si ricordano i congedi parentali che, a differenza di maternità, permessi sindacali, infortuni e così via, incidevano sulle «assenze», uno dei parametri per arrivare al premio di produttività aziendale. Ora, invece, mamme e papà decisi a prendersi cura dei figli neonati non sconteranno più questa scelta a fine anno rispetto al premio di risultato.
Fra i molti altri aspetti di «eccezionalità» dell’accordo base di agosto spicca il premio di produttività che, per la prima volta viene articolato in base a parametri misurabili, parte da 2.200 euro l’anno, una cifra che ha pochi raffronti a livello nazionale, non solo nel settore trasportistico.
Altra particolarità, sempre legata alla visione di un attento welfare aziendale, è l’opzione, su base volontaria, di «dirottare» parte del premio stesso in beni e servizi. Significa che una quota decisa dal lavoratore del premio di risultato, può a scelta del singolo, essere destinata, ad esempio, all’acquisto di libri scolastici per i figli, alle spese mediche e anche alle rette dell’asilo, col vantaggio di non venire tassata.
«Non è una frase fatta – commenta Luisa Serato, presidente Cav Concessioni autostradali venete – dire che provo una grande soddisfazione per la firma dell’accordo perfezionato ieri dopo anni di tentativi andati a vuoto, una firma che sancisce anche la ritrovata unità delle sigle sindacali che hanno accolto il mio invito a confrontarsi. È stato un percorso impegnativo ma ne è valsa la pena. Sottolineo l’ottimo lavoro di squadra in cui azienda e parti sociali si sono, infine, ritrovati sedute dalla stessa parte del tavolo, vale a dire che per tutti la direzione è la stessa: valorizzare i lavoratori è il miglior investimento per quest’azienda».