Banca Popolare di Vicenza, dipendenti in piazza: "No agli esuberi"

Per la prima volta in piazza, i dipendenti della Banca Popolare di Vicenza si sono fatti sentire oggi alla manifestazione convocata dai sindacati di fronte alla sede centrale dell’istituto in via Battaglione Framarin a Vicenza. Il presidio è stato motivato dalle voci di possibili esuberi di massa nel caso in cui la banca venisse rilevata da un gruppo di fondi statunitensi.

I sindacati Fabi, First Cisl, Fisac Cgil e Unisin hanno tenuto un’assemblea nella mattina di oggi martedì 25 ottobre 2016, al centro servizi a pochi passi dagli uffici della dirigenza. «Anche in Sicilia si stanno tenendo Assemblee molto partecipate» fanno sapere le sigle. Alla riunione è seguito il presidio davanti alla Direzione Generale.

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«Oggi è prevalso il buonsenso e nonostante quanto dichiarato inizialmente dalla Uilca, anche tale sigla si è uniformata alla protesta da noi indetta – si legge in una nota diramata dai sindacati –. Il presidio ha richiamato l’attenzione di giornali, tv locali e nazionali e ci ha fornito l’occasione per spiegare che i dipendenti vedono fortemente compromesso il loro futuro. Stanno già pagando le ricadute sociali della crisi BPVi, molti toccati nei risparmi, nella credibilità e visibilità professionale e nei rapporti con familiari ed amici. Non devono ora diventare il capro espiatorio di tutti i mali del Gruppo. Vicenza non farà da apripista, nel settore, a tentativi di tagli selvaggi e di risparmi a scapito dei lavoratori. Ora aspettiamo le decisioni del Cda di domani ed il Piano Industriale. Noi non staremo in silenzio, questo è solo l’inizio».

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