Piano Italia 4.0, escluse le università venete. Zuccato spinge per l'UniPd

Il Piano Italia 4.0, come ha anticipato Il Sole 24 Ore, è il progetto che il governo Renzi intende inserire nella Legge di stabilità 2017 per favorire il trasferimento tecnologico tra atenei e mondo dell’impresa, individuando alcuni poli da finanziare sul territorio nazionale, chiamati “competence center”: Milano, Torino, Bari, Bologna e Pisa le università individuate dal governo, secondo le anticipazioni. Esclusi gli atenei veneti.

Una scelta che non piace affatto al presidente di Confindustria Veneto Roberto Zuccato, che non ha fatto attendere la sua reazione. «Anche il Veneto deve ospitare “un competence center” nell’ambito del Piano Italia 4.0. E questo Centro di Competenza deve essere l’Università di Padova» dichiara Zuccato.

«Il Piano Italia 4.0 è forse la più importante misura di politica industriale degli ultimi anni – prosegue il capo degli industriali veneti –. Non si tratta di un piano frutto di emergenze, né contiene interventi correttivi o di mera incentivazione, ma rappresenta lo sforzo collettivo per il rilancio del manifatturiero e delle filiere produttive». Escludere il Veneto «sarebbe una scelta che penalizza una delle aree più importanti dell’economia del Paese. Perché il Veneto è laboratorio all’avanguardia del “nuovo manifatturiero”, con imprese che esportano prodotti e servizi in tutti i mercati internazionali e dalle grandi potenzialità. Imprese che per continuare a competere a livello globale necessitano di attuare investimenti nel digitale, nell’automazione, nell’innovazione applicata. Di dialogare quindi con il mondo della ricerca e dell’università per il trasferimento tecnologico».

«Crediamo che l’Università di Padova abbia tutti i requisiti per svolgere il ruolo di “competence center” del Nordest. Ci auguriamo pertanto che si dimostri disponibile e che le altre università venete e nordestine convergano su questo disegno. Sarebbe anche un modo per spingere verso il progetto del Politecnico del Veneto, di cui da anni chiediamo l’istituzione individuando nell’Università di Padova il soggetto in grado di rappresentarlo, attraverso i suoi dipartimenti scientifici e tecnologici».

«Le imprese venete – conclude Zuccato – hanno bisogno di un proprio “competence center” e, sono certo, vi sarà il sostegno della comunità scientifica, delle altre associazioni di #Arsenale2022, della Regione e delle amministrazioni locali».

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