Banca Popolare di Vicenza: Fondo Atlante è al 99,33%
Fondo Atlante ha perfezionato l’aumento di capitale di Banca Popolare di Vicenza il 4 maggio 2016, sottoscrivendo interamente gli 1,5 miliardi di offerta pubblica, corrispondente a 15 miliardi di azioni dal valore di 10 centesimi di euro ciascuna. Così il Fondo, guidato da Quaestio Capital Management Sgr e da 67 banche, assicurazioni, fondazioni italiani ed estere, è ufficialmente il detentore del 99,33% della della banca vicentina, ex popolare e ora società per azioni. Che non potrà quotarsi in Borsa, almeno per il momento, vista la bocciatura da parte di Borsa Italiana dovuta al flottante troppo basso risultato dalle offerte per l’aumento di capitale.
Così la nota della Banca Popolare di Vicenza arrivata nella serata del 4 maggio: «Il Fondo Atlante, in virtù dell’accordo di sottoscrizione (underwriting) tra la banca e UniCredit, nonché del precedente accordo di sub-underwriting sottoscritto in data 20 aprile 2016 tra UniCredit e Quaestio Capital Management Sgr s.p.A. (“Quaestio”) – anche alla luce dell’estensione dell’accordo di sub-underwriting concluso tra UniCredit e Quaestio e della corrispondente estensione degli impegni di UniCredit nei confronti della banca, come comunicato dalla stessa UniCredit in data 25 aprile u.s. – ha sottoscritto l’intero aumento di capitale per un controvalore complessivo di euro 1.500.000.000 corrispondente a n.15.000.000.000 di azioni al prezzo di offerta di euro 0,10 per azione».
Raggiunto l’obiettivo dell’aumento del patrimonio
«Per effetto di tale sottoscrizione – prosegue BpVi – il Fondo Atlante detiene una partecipazione nel capitale della banca pari al 99,33%. Per effetto dell’aumento di capitale, e anche grazie alla riduzione dei costi di collocamento originariamente previsti, il Common Equity Tier 1 ratio phase-in al 31 dicembre 2015 pro forma si colloca a circa il 12,8%, consentendo così alla banca di raggiungere l’obiettivo primario del piano di rilancio. Tale risultato permette il pieno riavvio dell’attività bancaria ordinaria e pone i presupposti per la realizzazione del piano industriale 2015-2020».