Confindustria Padova: Alberto Vacchi per il post-Squinzi
Confindustria Padova appoggia Alberto Vacchi per il post-Squinzi. Dopo la dichiarazione di ieri di Roberto Zuccato, un sostanziale “rompete le righe” del presidente di Confindustria Veneto alle territoriali per posizionarsi in autonomia in vista del rinnovo delle cariche nazionali, arriva l’ufficialità.
Se non ci sarà il candidato unico del Nordest per la Confindustria che sarà, ora c’è quello di Padova: e l’identikit corrisponde ad Alberto Vacchi, imprenditore emiliano patron di Ima, azienda di macchinari per il packaging e capo di Unindustria Bologna. Lo ha detto oggi Massimo Finco, presidente di Confindustria Padova, di fronte alla commissione di designazione riunita a Verona. La decisione di appoggiare Vacchi è stata presa all’unanimità dal comitato di presidenza della territoriale padovana.
Alberto Vacchi per una “radicale discontinuità”
«Ci hanno convinto il profilo e le idee di Alberto Vacchi – dice Finco – che incarna valori, principi e visione strategica di un’imprenditoria che compete nei mercati del mondo e che va difesa, e quell’istanza di radicale discontinuità di Confindustria che richiede ‘un mondo cambiato’ e che gli imprenditori sollecitano». Ai padovani piace il fatto che Vacchi sia un imprenditore del manifatturiero, («forza vera e trainante del nostro Paese»), e che «sa riconoscere nel rinnovamento delle relazioni industriali, nell’internazionalizzazione e nell’innovazione ad alto contenuto tecnologico, nei valori della persona e del merito, le leve indispensabili per rilanciare la competitività delle piccole, medie e grandi imprese e ciò che fa la differenza, cioè la forza della filiera».
Infine, una stoccata finale il presidente di Confindustria Padova la riserva ai suoi colleghi del Nordest, che non sono riusciti a trovare una candidatura comune, visto che altre unioni degli industriali hanno deciso di appoggiare Vincenzo Boccia. «Ci auguriamo – conclude Massimo Finco – che durante la futura governance di Confindustria il Triveneto sia foriero di una vera spinta verso il cambiamento del nostro frammentato sistema che neanche stavolta si è vista e che gli imprenditori si aspettano».