Bce ai soci Popolare di Vicenza: Sì all'assemblea o bail-in
Il messaggio della Bce ai soci della Banca Popolare di Vicenza è chiaro: votate Sì all’assembela del 5 marzo oppure la banca sarà commissariata. Come già accaduto pochi giorni prima dell’assemblea di Veneto Banca del 19 dicembre 2015, anche nel caso della Banca Popolare di Vicenza la Banca centrale europea fa sentire il suo peso e la sua voce. Lo fa con una lettera inviata il 24 e ricevuta il 29 febbraio dal cda dell’istituto di credito, che sarà letta integralmente all’assemblea in programma a Gambellara.
La Banca centrale europea sta con Iorio
Per la Bce i soci dovranno dare via libera a tutti e tre i punti all’ordine del giorno: trasformazione della banca in Spa, aumento di capitale e quotazione in Borsa. «L’approvazione congiunta di tutti e tre gli elementi del progetto da parte dell’assemblea degli azionisti e la tempestiva attuazione del piano – scrive la Bce – sono ritenuti della massima importanza dalla BCE al fine di ripristinare il rispetto dei requisiti patrimoniali secondo le modalità rappresentate dal Consiglio di Amministrazione».
“BpVi a un bivio”
«BPVi è a un bivio – prosegue la lettera – Nel caso in cui uno qualsiasi degli elementi del progetto non fosse approvato e la banca non rispettasse i requisiti patrimoniali, si renderebbe necessario adottare misure di vigilanza, incluso l’esercizio dei poteri previsti dal Testo Unico Bancario ( D. Lgs. N.385/1993), come modificato dal Decreto Legislativo n. 181/2015, che attua la Direttiva sul risanamento e sulla risoluzione delle banche (Direttiva 2014/59/UE)». Ovvero la normativa quadro sul risanamento delle banche, che istituisce il bail-in, cioè la possibilità di coprire i buchi di bilancio prelevando dai conti correnti superiori ai 100mila euro.