Fusione Banco Popolare e Bpm: i dettagli e la road map
Banco Popolare e Bpm spiegano i dettagli della fusione annunciata ieri sera. In una call telefonica i due manager Pier Francesco Saviotti, ad di Banco Popolare, e Giuseppe Castagna, ad di Banca popolare di Milano, hanno spiegato i dettagli dell’operazione che porterà alla nascita della terza banca italiana. In fondo alla pagina le slide che illustrano nei dettagli numeri e tempi della fusione.
L’aumento di capitale da 1 miliardo di euro richiesto dalla Bce e annunciato dal Banco sarà interamente investito per ridurre i non performing loans lordi, i crediti deteriorati. L’aumento dei coverage porterà, nelle previsioni, a una copertura dei non performing loans del 48,5%, con un indice CET-1 che si posizionerà al 12,3%. «Il programma prevede una riduzione dei crediti in sofferenza lordi, che valgono 10 miliardi – spiega Castagna – Per assicurare che questo piano possa funzionare abbiamo deciso di usare tutto il ricavato netto dell’aumento di capitale all’incremento del nostro coverage rate».
Aumento “richiesta eccessiva”, ma senza alternativa
Saviotti ha spiegato così la decisione di accettare l’aumento di capitale imposto dalla Bce: «L’ho contestato fino all’altro ieri, non per presa di posizione sciocca nei confronti dei regolatori ma perché le due banche insieme avrebbero potuto gestire le sofferenze robuste, che ha anche il Banco, senza aumento di capitale rispettando i parametri considerati necessari da Bce» ha detto l’ad di Banco Popolare.
«Di fronte a una presa di posizione che non offriva alternative abbiamo preso la decisione di andare incontro alle esigenze del regolatore – ha assicurato Saviotti – perché riteniamo che operazione sia così importante e non era il caso di perdere questa opportunità a causa di questa richiesta che mi sembra tuttora eccessiva, ma che comunque porteremo a conclusione. L’aumento di capitale da 1 miliardo si farà anche escludendo il diritto di opzione, esclusivamente con emissione di azioni. Il miliardo entrerà in cassa prima della fusione e ricordo che la copertura è garantita dalle due banche Mediobanca e Merrill Lynch».
La road map della fusione Banco Popolare-Bpm
Dopo i cda del 23 marzo 2016 che hanno portato alla firma del memorandum d’intesa per la fusione, il prossimo passaggio è la conclusione della due diligence e la presentazione del piano industriale unitario alla Bce (che ha chiesto di averlo entro un mese, dunque entro il 23 aprile). All’inizio di maggio l’assemblea straordinaria dei soci di Banco Popolare dovrà approvare l’aumento di capitale da 1 miliardo. A metà maggio i cda delle due banche approverà il progetto di fusione. Entro la fine di agosto si attende il rilascio dell’autorizzazione della Bce: l’autorità di vigilanza ha 90 giorni per approvare definitivamente il progetto di fusione.
Per la fine di ottobre è prevista la conclusione dell’aumento di capitale di Banco Popolare e prima del 1° novembre sarà convocata la doppia assemblea straordinaria dei soci delle due banche: approveranno la fusione e la trasformazione in società per azioni della nuova società. A quel punto per la fine di novembre la fusione sarà effettiva e si procederà allo scorporo della nuova Bpm spa (banca “leggera” che manterrà il marchio Banca popolare di Milano nelle filiali di Milano, Monza-Brianza, Como, Lecco e Varese, territori di radicamento storico dell’istituto).