BpVi: dirigenti strapagati mentre le azioni crollano
Le azioni crollano, i soci protestano, ma la Banca Popolare di Vicenza spende sempre di più per i propri dirigenti strategici. I numeri riportati dall’Ansa sono ricavati dal bilancio 2015 dell’istituto berico: +52% è l’aumento delle spese complessive per i dirigenti strategici, cioè consiglieri, sindaci e componenti della direzione generale. Nel 2015, vero anno nero per gli azionisti, la banca ha speso 16,7 milioni di euro contro gli 11 milioni del 2014.
Questa cifra comprende spese una tantum come le buonuscite per i manager che hanno lasciato la banca, su tutti l’ex amministratore delegato Samuele Sorato, che secondo le indiscrezioni uscite sulla stampa nei mesi scorsi avrebbe ottenuto almeno 3 milioni di euro per chiudere il rapporto.
Un milione in più per la squadra di Iorio
Al netto di queste spese straordinarie, comunque, i compensi ai vertici, a partire dal nuovo direttore generale Francesco Iorio, sono aumentati di un +9,1%, passando da 10,65 milioni (2014) a 11,62 milioni di euro (2015). Secondo fonti vicine alla banca citate dall’Ansa anche questo aumento da un milione di euro sarebbe una tantum. Resta l’incongruenza evidente con il crollo di quasi il 90% subito dal valore delle azioni, e pagato di tasca propria dai soci.