Assemblea Banca Popolare di Vicenza, dipendenti: "Dimissioni Cda"
Assemblea Banca Popolare di Vicenza, il sindacato dei bancari Fabi vota Sì alle tre questioni all’ordine del giorno. E chiede le dimissioni di tutto il Cda, con un’azione di responsabilità verso i vecchi vertici. È Giuliano Xausa, segretario nazionale del sindacato e dipendente BpVi, a dirlo nel terzo intervento dell’assemblea stamattina a Gambellara: «Voteremo a favore della trasformazione in Spa, dell’aumento di capitale e della quotazione in Borsa sia perché trattasi di norma di legge, sia perché non intravvediamo altre soluzioni per uscire da questa difficile situazione» dice Xausa. «Come gli oltre 2.000 colleghi sono socio della Banca da oltre trenta anni e ho acquistato le ultime azioni nel 2014, così come nello stesso periodo ho acquistato delle obbligazioni subordinate – prosegue l’intervento – Ciò a dimostrazione che anche tutti noi, per colpa di una comunicazione interna assai poco trasparente, eravamo convinti che la nostra banca fosse solida, redditizia e destinata, come ci veniva ripetutamente detto, a diventare uno dei primi sette istituti bancari italiani».
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Xausa: “Noi dipendenti vittime, non complici”
Xausa si rivolge a quelle associazioni di soci che hanno criticato i dipendenti della banca, chiedendo di schierarsi per il No alla Spa, all’aumento di capitale e alla Borsa: «Ora siamo diventati invece facile bersaglio di un gioco al massacro che ha messo al centro il dipendente, forse perché obiettivo più facile, quale sagoma da abbattere – dice il segretario Fabi – Tutti i dipendenti del Gruppo sono vittime, cari soci, non complici né tanto meno artefici. Hanno sempre operato all’interno delle disposizioni ricevute e delle informazioni avute».
Dipendenti-vittime, dunque, non solo in quanto soci: «Siamo costretti ad una drastica riduzione dei posti di lavoro, il piano industriale prevede 575 colleghi in esubero» afferma ancora Xausa, e poi «da quasi cinque anni, e praticamente unica banca in Italia, i colleghi non percepiscono la parte della retribuzione legata alla produttività», mentre «per quanto riguarda il consiglio di amministrazione non è stato fatto, nello stesso periodo, il ben che minimo sacrificio». Per questo Xausa chiede «non comprensione, cari soci, ma il rispetto sì».
Assemblea Banca Popolare di Vicenza, Xausa: “Dimissioni del cda”
Poi l’appello al presidente Stefano Dolcetta e al direttore generale Francesco Iorio: «Portate questo ‘barcone’ fuori da queste acque tempestose, portatelo in acque tranquille – dice Giuliano Xausa – Ma portatelo nel rispetto e salvaguardando i soci, i dipendenti ed i clienti; perché in questo ‘barcone’ non esistono clandestini. Per quanto riguarda gli ‘scafisti’, nessuna pietà». La metafora si riferisce alle azioni da intraprendere verso il vecchio cda e i componenti che sono rimasti nell’attuale squadra (molti dei quali oggi assenti): «Chiediamo che se ne vada l’intero consiglio di Amministrazione e sia intrapresa al più presto una azione di responsabilità!» conclude il segretario nazionale della Fabi.