Save, se ne va l'ad: finisce l'era di Paolo Simioni
Paolo Simioni non sarà più l’amministratore delegato del gruppo Save. Finisce in pratica un’era: Simioni era entrato in Save Engineering nel 2000, per diventare poi ad della società che gestisce – fra le altre cose – l’aeroporto Marco Polo di Venezia, il Canova di Treviso ed è partner al 40,3% della società che detiene il Catullo di Verona e il Montichiari di Brescia. E proprio l’assenza nel Cda che ha approvato il bilancio (in ripresa) del Catullo si era notata, e poi si è capito anche il perché: Simioni era impegnato a definire la sua uscita con il presidente del gruppo, Enrico Marchi, e quindi – a ricaduta – esce di scena anche per quanto riguarda il CdA del Catullo. L’anticipazione è del Gazzettino, ma la conferma arriva già dal sito della società, dove il profilo di Simioni è già stato rimosso.
Simioni, quindici anni con Marchi prima dell’addio
Quindici anni di stretta collaborazione, quelli fra Simioni e Marchi, risultati di bilancio confortanti, ma differenti vedute sulla strada da seguire per i prossimi mesi. E quindi, di comune accordo, ecco la separazione. Ora con il presidente Marchi rimarrà l’altro amministratore delegato: Monica Scarpa. Anche lei, come Simioni, ha scalato i vertici dell’azienda. Veneziana, laureata in Economia Aziendale, entra in SAVE nel 2001 come responsabile Strategia e Sviluppo Business, nel 2003 assume il ruolo di Chief Financial Officer e nel 2007 di Amministratore Delegato del Gruppo SAVE S.p.A. e di Airest. Ha iniziato la sua carriera in Arthur Andersen e prima di entrare in Save ha maturato significative esperienze nel settore amministrativo e finanziario anche a livello internazionale, negli Stati Uniti.