Più salute e ricchezza: ecco il Po navigabile tutto l'anno

Ottenere in un colpo solo la riduzione del traffico, degli incidenti e del livello di CO2 nell’aria, con conseguenti vantaggi per la salute della popolazione. E’ la promessa del progetto 365 Po River system, attraverso cui sarà possibile rendere il fiume Po navigabile tutto l’anno, garantendo per tutti i dodici mesi dell’anno i 3,5 metri di fondale necessari per navigare in tutta tranquillità da Cremona al Mare Adriatico.

I vantaggi per il Veneto

Ma non sarebbe solo la salute dei cittadini a beneficiare del progetto. Secondo i dati elaborati del Centro studi di Unioncamere del Veneto la navigabilità del Po tutto l’anno produrrebbe importanti incentivi economici al sistema produttivo veneto. Il territorio coinvolto dalle vie d’acque interne infatti produce il 5,2% del valore aggiunto italiano.

A sottolineare quanto importante potrà essere lo sviluppo di questo progetto per l’economia veneta è Elisa De Berti, assessore regionale ai Lavori pubblici, infrastrutture e trasporti durante la presentazione del progetto, avvenuta stamattina a Maghera: «La navigabilità del Po – spiega l’assessore – per l’intero arco dell’anno rappresenta un’opportunità di sviluppo per la navigazione fluvio-marittima che potrà garantite una maggiore competitività ai sistemi portuali dell’alto Adriatico».

2 milioni di euro, divisi tra Europa e regioni italiane

Il progetto verte su uno studio condotto da Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po) in collaborazione con Unioncamere. Per farlo diventare realtà è prevista la spesa di circa 2 milioni di euro, che verranno finanziati per metà dall’Unione Europea e per metà dalle regioni italiane interessate (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna). Una spesa giustificata dal fatto che lungo il corso del fiume hanno sede il 10,1% delle imprese attive italiane e viene generato il 7,8% delle esportazioni del Paese.
«Gli studi condotti sono di grande interesse per il settore economico e commerciale del Veneto – sottolinea Gian Angelo Bellati, segretario generale Unioncamere del Veneto – Mettere a disposizione delle imprese dislocate lungo l’asse fluviale un modo alternativo di trasporto merci significherebbe avviare un processo intermodale in linea con le politiche europee in materia di trasporti, collegando in questo modo una delle zone con più grande densità industriale d’Europa ai porti commerciali dell’Adriatico e Mediterraneo, con effetti molto positivi per l’export delle province situate lungo l’asse fluviale».

Sviluppo per l’ambiente e per l’economia

A ribadire come questo progetto riesca ad un unire sviluppo economico e ambientale è Antonello Contiero, presidente dell’Interporto di Rovigo: «Della navigabilità del fiume Po si discute da molto tempo – ricorda – e questo progetto ha molteplici valenze. C’è l’aspetto ambientale, oggi quanto mai attuale dopo la COP21 di Parigi e il protocollo di Kyoto che, entro il 2020, impone un abbattimento delle emissioni di CO2 nell’atmosfera. Poi c’è l’aspetto economico perché pulendo i fondali potremmo garantire la navigazione del fiume 365 giorni all’anno a bettoline da 1.500-2.000 tonnellate».

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