Azioni BpVi: esposto 5 Stelle in Procura

Arriva in tribunale il caso del ribasso del valore delle azioni della Banca Popolare di Vicenza, deciso l’11 aprile dall’assemblea dell’istituto di credito. L’iniziativa è di tre senatori veneti del Movimento 5 Stelle Enrico Cappelletti, Gianni Girotto e Giovanni Endrizzi che oggi annunciano di aver depositato alla Procura di Vicenza un «atto di esposto e contestuale denuncia-querela» sulla vicenda, affiancandosi ad altre iniziative simili portate avanti dalle associazioni di consumatori, come la denuncia depositata alla Procura di Roma da un azionista della Popolare di Vicenza, assistito dall’Unione Nazionale Consumatori.

I 5 Stelle: «Denunce su pressioni»

I senatori Cappelletti, Girotto e Endrizzi si rivolgono al Procuratore della Repubblica di Vicenza Antonino Cappelleri chiedendo di «valutare gli eventuali profili di illiceità penale e, nel caso, individuare i possibili responsabili e procedere nei loro confronti». I 5 Stelle aggiungono: «Non meraviglia la totale mancanza di intervento sulla questione Banca Popolare di Vicenza da parte degli altri gruppi politici al governo della Regione Veneto e del capoluogo vicentino, gruppi che hanno visto i propri rappresentanti sempre vicini al management della banca. Auspichiamo un intervento tempestivo della magistratura, in grado di far luce sull’intera vicenda».

I senatori chiedono di fare luce sul processo che ha portato al ribasso del valore delle azioni del 23%, sul metodo di calcolo seguito per la determinazione del loro valore «evidentemente “gonfiato”» secondo i senatori. Secondo quanto affermano Cappelletti, Girotto e Endrizzi, le verifiche andrebbero fatte sui «gravi fatti che avrebbero coinvolto molti clienti, “costretti” a diventare azionisti della banca in cambio dell’ottenimento di prestiti, affidamenti e mutui. Vi sono denunce in tal senso, che raccontano di pressioni, compresa la minaccia della revoca dei fidi».

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