Distretti, il Veneto fa boom: export +8,6%

I distretti del nordest corrono, e vendono sempre di più sui mercati esteri. I dati del primo trimestre 2015 pubblicati dal Monitor Distretti di Intesa Sanpaolo sono confortanti: crescita del +5,8% delle esportazioni dei distretti indutriali del Triveneto. Il boom supera la media italiana, che vede un aumento delle esportazioni del +3%, e anche la concorrenza tedesca che «nei settori di specializzazione dei distretti – dice il report di Intesa Sanpaolo – ha accusato un calo delle vendite estere pari al -0,4%.

Veneto, distretti in forte accelerazione

I distretti industriali veneti hanno mostrato un progresso molto sostenuto (+8,6%) e sono tornati a essere la locomotiva del tessuto produttivo locale e italiano. Ben 19 distretti su 23 hanno messo a segno un aumento tendenziale dell’export da gennaio a marzo 2015.

Tra i primi dieci distretti italiani per crescita delle esportazioni in valore assoluto cinque sono veneti. L’occhialeria di Belluno è in forte progresso negli Stati Uniti e in Cina. Il tessile e abbigliamento di Treviso, dopo anni di forte crisi, torna ad ottenere risultati positivi in tutti i suoi principali sbocchi commerciali come Germania, Spagna e Francia. «Buone performance – dice il report di Intesa Sanpaolo – sono state ottenute anche dall’oreficeria di Vicenza, dalla concia di Arzignano, dal tessile e abbigliamento di Schio-Thiene-Valdagno, dalla calzatura sportiva di Montebelluna, dal prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, dal mobile di Treviso e dai dolci e dalla pasta veronesi».

E se le sanzioni dovute alla crisi internazionale hanno fermato gli scambi con l’Ucraina e con la Russia, in tutti gli altri mercati il segno è invece positivo: nel primo trimestre 2015 cresce l’export dei distretti veneti negli Usa (+23,8%), verso la Cina (+19,4%), la Germania (+10%), il Regno Unito (+20%), e gli affari vanno bene anche nei mercati emergenti come Polonia (+33,2%), la Corea del Sud (+31,2%), il Sudafrica (+56%) e il Messico (+56%).

Friuli Venezia Giulia, torna il mobile di Pordenone

L’export dei distretti del Friuli Venezia Giulia da gennaio a marzo 2015 cresce del 6,9%, una delle migliori dinamiche in ambito italiano. Escludendo il distretto della componentistica e termoelettronica, su cui Intesa Sanpaolo si riserva di valutare i dati annuali data l’elevata volatilità del settore, su sette distretti analizzati sono cinque quelli che aumentano i flussi di export.

Il mobile di Pordenone tra il primo trimestre del 2014 e il primo trimestre del 2015 ha guadagnato 24,2 milioni di euro (+16,5%), pur rimanendo lontano dai picchi toccati nel 2008. Segno positivo anche per i coltelli e forbici di Maniago, i vini del Friuli e il prosciutto di San Daniele.

Stati Uniti, Regno Unito ed Emirati Arabi Uniti hanno guidato la crescita dei distretti friulani sui mercati esteri. «Sul mercato americano si sono messe in evidenza le sedie e i tavoli di Manzano, mentre nel Regno Unito e negli Emirati Arabi Uniti spiccano le performance del mobile di Pordenone» spiega lo studio.

Trentino Alto Adige in flessione, ma mele da record

Fra le tre regioni del Triveneto, i distretti delle province autonome del Trentino e dell’Alto Adige accusano un lieve calo, circa l’1% in meno nel primo trimestre 2015. Un dato che però, sottolinea il report di Intesa Sanpaolo, «non va letto negativamente se si considera che nei primi tre mesi del 2014 fu toccato un livello di massimo storico (a quota 370,5 milioni di euro) e che si tratta del secondo miglior risultato di sempre per valori esportati in un trimestre (366,7 milioni di euro)».

Insomma si tratta di un ripiegamento quasi fisiologico a fronte di un boom di dodici mesi fa. Le mele del Trentino in questo quadro vanno molto bene all’estero, toccando un record storico trimestrale e sfiorando i 30 milioni di euro di esportazioni. Le mele vengono vendute sempre di più in Nord Africa, Regno Unito, Spagna e Svezia.

Gli Stati Uniti amano invece i vini rossi e gli spumanti di Trento e provincia. Quello del mercato a stelle e strisce è un trend destinato a durare, a quanto prevede Intesa Sanpaolo: «Nella seconda parte dell’anno gli Stati Uniti continueranno a trainare le esportazioni dei distretti italiani e triveneti.

Un sostegno alla crescita dei distretti potrà venire poi dalla ripresa della domanda europea e dalla debolezza relativa dell’euro. Meno dinamica che in passato sarà invece la domanda proveniente dai nuovi mercati. Rimarrà in particolare debole l’economia russa, penalizzata sia dal crollo del prezzo del petrolio, sia dal forte deprezzamento del rublo».

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