Calcolo TASI, MEF boccia Comune di Verona

Per gli immobili di interesse storico-artistico il calcolo ai fini della TASI va fatto su una base imponibile dimezzata al 50%, così come avviene per l’IMU. Lo afferma il Ministero dell’Economia e delle Finanze, dando così ragione ai Commercialisti veronesi e smentendo l’interpretazione della legge applicata dal Comune di Verona, che sul suo sito istituzionale scriveva che lo “sconto” sull’imponibile per la TASI non si applica agli immobili storici.

La vicenda prende le mosse i primi giorni dell’ottobre 2014 quando i Commercialisti veronesi segnalano al Comune l’incongruenza tra l’articolo 5 del regolamento IUC adottato dal Comune di Verona il 25 giugno 2014 con delibera numero 33, e le indicazioni presenti sul sito del Comune. Sul sito web infatti, alla voce “come si calcola la base imponibile”, si precisava che per gli immobili di interesse storico-artistico il regolamento IUC prevede che non si applichi per il pagamento della TASI l’abbattimento del 50% sulla base imponibile già previsto per l’IMU.

La battaglia dei commercialisti veronesi sulla TASI

Dopo aver tentato (invano) la via del dialogo con i funzionari del Comune di Verona, l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Verona, il 2 dicembre 2014, aveva presentato un interpello al Ministero dell’Economia delle Finanze. Predisposto da Alberto Castagnetti, consigliere con delega alla Commissione Imposte Dirette ed Indirette, il testo chiedeva di fare chiarezza una volta per tutte sulla vicenda, a tutela degli interessi dei contribuenti proprietari di immobili storico-artistici a Verona.

Alberto Mion, presidente Ordine Commercialisti di Verona

Alberto Mion, presidente Ordine Commercialisti Verona

Ora il Ministero dell’Economia e delle Finanze conferma l’interpretazione proposta dai Commercialisti scaligeri: il Comune di Verona dovrà accordare ai proprietari di immobili di interesse storico – artistico la riduzione del 50% sulla determinazione della base imponibile TASI, come previsto per l’IMU. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con una missiva sottoscritta da Paolo Puglisi, direttore della Direzione Legislazione Tributaria e Federalismo Fiscale, scrive che: “ai fini delle determinazione della TASI vale la regola per cui la base imponibile è ridotta del 50 per cento per i fabbricati di interesse storico o artistico di cui all’articolo 10 del codice di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n.42”.

«I commercialisti veronesi – Dichiara Alberto Mion, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Verona – hanno gratuitamente dato un servizio a tutti i contribuenti possessori di immobili storico-artistici che, da oggi, riteniamo siano in grado di pagare quanto dovuto con serenità».

Mion (Odcec Verona): «Contribuenti penalizzati»

«Questa vicenda dimostra ancora una volta – prosegue Alberto Mion – che in Italia il contribuente è in balia dell’incertezza del diritto e delle interpretazioni dell’amministrazione. Non è pensabile, infatti, che un ufficio tributi comunale interpreti una norma, peraltro molto chiara, in senso difforme dal suo testo letterale, costringendo i contribuenti, tramite i propri consulenti, in questo caso i commercialisti dell’Ordine di Verona, a richiedere una interpretazione al Ministero per vedere correttamente applicato il regolamento del Comune. Anche in questo caso ci sono stati contribuenti che, per il timore di eventuali sanzioni, hanno versato un’imposta maggiore del dovuto ed ora sono costretti ad ulteriori adempimenti amministrativi, richiedendo il rimborso oppure la compensazione».

«Il Comune di Verona prenda atto dell’errore commesso»

«La prossima scadenza TASI del 16 giugno è alle porte – aggiunge Alberto Castagnetti, Consigliere dell’Odcec di Verona e delegato alla Commissione Imposte Dirette ed Indirette – e ci auguriamo quindi che il Comune prenda atto dell’errore commesso, si adegui all’interpretazione del MEF e provveda il prima possibile a rettificare l’erronea interpretazione del regolamento divulgata tramite il proprio sito web. I proprietari di immobili di interesse storico-artistico che a dicembre 2014 hanno versato la TASI, calcolando gli importi sulla base imponibile senza riduzioni, potranno compensare la maggiore imposta versata con il versamento previsto il 16 giugno prossimo. Qualora in futuro venisse notificato al contribuente, da parte del Comune di Verona, un atto impositivo con relative sanzioni, lo stesso potrà sicuramente essere impugnato presso la Commissione Tributaria Provinciale di Verona».

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