Beffa Veneto Nanotech: soldi Ue a rischio
Oltre al danno, la beffa. Veneto Nanotech, società di ricerca e sviluppo partecipata della Regione Veneto, non rischia solo di chiudere e di lasciare a casa 50 dipendenti se entro il 31 maggio non arriveranno risposte all’aumento di capitale. In ballo ci sono anche i fondi europei utilizzati nei progetti di ricerca in corso: con la chiusura dei laboratori i progetti non verrebbero conclusi e i soldi Ue andrebbero restituiti. Lo ha denunciato Emilio Viafora, segretario generale della Filcams Cgil del Veneto, questa mattina ai microfoni di RadioArticolo1.
«Veneto Nanotech ha finora utilizzato pienamente i fondi europei che ha avuto a disposizione, appartenenti alle linee di finanziamento più innovative e producendo ricerca di qualità e anche quantitativamente significativa – dice Viafora – Il rischio è che se i progetti in corso rimarranno a metà, bisogerà ridare indietro i fondi che l’Unione Europea aveva anticipato».
Fondata nel 2003, Veneto Nanotech ha tre centri i ricerca a Padova, Marghera e Rovigo. La due diligence sui conti effettuata a fine 2014 ha calcolato un buco in bilancio di 3,8 milioni di euro. «Le conseguenze della chiusura non sarebbero gravi solo per i dipendenti – prosegue l’esponente Cgil – ma comporterebbero anche la perdita dei fondi europei, e soprattutto lascerebbero le piccole e medie imprese venete senza la ricerca e i prodotti innovativi che riuscivano a sviluppare grazie alla collaborazione con Veneto Nanotech. Una società che ha avuto una funzione fondamentale per le Pmi, aiutandole anche nell’internazionalizzazione grazie a partnership in Israele e in Medio Oriente».
Viafora (Cgil): «Fanno fallire Veneto Nanotech per darla a qualche amico?»
Durissimo l’attacco di Viafora alla classe politica veneta. «Abbiamo chiesto ai candidati alla presidenza della giunta regionale di assumere l’iniziativa su questa vicenda» dice il segretario della Filcams Cgil del Veneto. Il primo obiettivo del sindacato è allungare i termini per l’aumento di capitale oltre la soglia delle elezioni.
Viafora punta il dito sulle scelte dell’uscente giunta di Luca Zaia: «La Regione ha fatto di Veneto Nanotech un terreno di battaglia interna alla maggioranza, le divisioni fra Lega e Forza Italia hanno determinato problemi per il management e scarsa vigilanza da parte della Regione. Gli assessori competenti non rispondono alle nostre richieste di convocazione».
Per Viafora «è irresponsabile aver messo la scadenza alla ricapitalizzazione al 31 maggio, il giorno delle elezioni regionali. Significa rischiare di determinare il default dell’azienda in assenza di un governo insediato». Una situazione di indifferenza istituzionale che, afferma il sindacalista, potrebbe far comodo a qualcuno: «Dietro queste scelte potrebbe esserci la volontà di far arrivare l’azienda a un punto tale che poi possa arrivare qualche amico che se la comprerebbe con quattro soldi».